Il fenomeno chatbot
La tecnologia sta diventando sempre più importante per la modernizzazione e il supporto delle aziende, soprattutto come conseguenza alla pandemia globale in corso. Le nostre vite sono cambiate, così come il modo in cui le aziende gestiscono la comunicazione con i propri clienti.
Con l’avvento di Internet, insieme alla diffusione negli ultimi anni delle chat e della messaggistica online, siamo stati abituati a ricevere risposte in tempi davvero rapidi. Questa velocità di risposta cambia totalmente la prospettiva e la percezione che ha il cliente nei confronti del brand. Ed è per questo che, tra le varie applicazioni dell’Intelligenza Artificiale (AI), uno dei fenomeni maggiormente in crescita è quello dei chatbot che stanno diventando sempre più popolari all’interno di diversi processi aziendali.
L’uomo ha da sempre avuto il sogno di realizzare un’interazione uomo-macchina che potesse simulare un’illusoria conversazione tra esseri umani in tempo reale. Il primo fu Alan Turing negli anni ’50, il quale aveva ipotizzato la possibilità di programmare una macchina che potesse pensare e agire come un essere umano, passando poi per ELIZA negli anni ’60, la prima chatterbot (o chatbot) nonché pionieristica applicazione dell’elaborazione del linguaggio naturale. Da allora sono stati tanti, in tutto il mondo, i ricercatori che si sono misurati con questa ambiziosa sfida.
Oggi, proprio grazie all’Intelligenza Artificiale, la tecnologia dei chatbot si è evoluta e migliorata permettendo la sua applicazione in diversi settori. La strada verso un’interazione “alla pari” tra uomo e macchina sembra possa diventare realtà.
Che cosa è un chatbot?
I chatbot, contrazione delle parole chat e robot, sono soluzioni di Intelligenza Artificiale progettate per simulare una conversazione umana.
Grazie ad algoritmi di AI, questi sistemi basati sul linguaggio naturale – o Natural Language Processing (NLP) – possono comprendere il significato del linguaggio umano (scritto o parlato), valutarlo e contestualizzarlo per garantire un dialogo realistico.
I chatbot sono sicuramente uno dei trend del momento. C’è grande interesse attorno a questo fenomeno perché oggi le persone fanno un grandissimo uso della messaggistica per comunicare, e questa tendenza sta cambiando anche l’interazione tra azienda e cliente. In questo modo, i brand hanno la possibilità di interagire con i clienti (o potenziali) in un modo totalmente nuovo, comunicando con essi in modo più diretto, veloce e personalizzato.
Una delle applicazioni di maggiore interesse dei chatbot è sicuramente la gestione del rapporto e la comunicazione tra aziende e clienti, in ambito Customer Care e Customer Experience. I vantaggi dati dall’introduzione di questa tecnologia nei processi aziendali (interni ed esterni) sono evidenti sia per il cliente, che riesce velocemente a ottenere risposte o soluzioni a quanto ricercato, sia per l’azienda, che velocizza e migliora il servizio offerto aumentando la soddisfazione dei propri utenti.
I chatbot possono comunque avere ambiti di applicazione in moltissimi settori come ad esempio in quello dei viaggi e del turismo, dove liberano l’elemento umano da azioni semplici come offrire assistenza ai clienti nella ricerca e prenotazione di voli e alberghi, offrendo esperienze qualitativamente alte e accurate. Un altro importante caso d’uso è quello che riguarda il settore della ristorazione, soprattutto in questo momento post pandemico dove alcuni trend come il food delivery sono in costante crescita: i chatbot possono facilitare e agevolare le prenotazioni al ristorante, per l’asporto e appunto per il delivery.
Chatbot: i punti di forza
I chatbot sono una tecnologia che può essere impiegata in diversi modi. Uno dei maggiori punti di forza è che, rispetto ai normali servizi clienti o call center, la loro disponibilità è 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Grazie a un chatbot i clienti possono contare su interazioni rapide e risposte immediate, azzerando i tempi di risposta. La grande rivoluzione rispetto al passato è che oggi i chatbot incorporano algoritmi di Machine Learning, dunque imparano dai propri “errori” e dai comportamenti degli utenti per fornire una comunicazione sempre più efficace.
Oltre a rispondere a domande frequenti, i chatbot possono aiutare i clienti con i problemi o le necessità che potrebbero sorgere durante la conversazione, suggerire prodotti o servizi oppure, se necessario, indirizzare le richieste del cliente ad un rappresentante umano.
I vantaggi non sono solo per i clienti. Infatti, grazie ai chatbot, le aziende possono automatizzare i processi aziendali interni semplici e ripetitivi. Non sostituiscono i dipendenti, ma possono essere degli ottimi assistenti svolgendo, e magari risolvendo, le richieste più semplici, lasciando ai dipendenti quelle più complesse che necessitano dell’intervento umano.
I chatbot possono inoltre monitorare e raccogliere dati sulle abitudini dei clienti, come ad esempio il loro coinvolgimento sul sito web, la soddisfazione degli utenti o le preferenze d’acquisto. Tutte informazioni sono estremamente preziose per prendere le decisioni giuste, permettendo alle aziende di migliorare la propria immagine e reputazione.
Investire nei chatbot è un modo per restare al passo con i tempi. Le tendenze stimano che la dimensione del mercato globale dei chatbot raggiungerà i 2.5 miliardi di dollari entro il 2028.
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